Pubblico l’articolo che mi ha spedito la 4^B della Scuola Primaria Statale Vittorio Veneto di Firenze dopo l’esperienza dei laboratori di didattica archeologica “Picchetto l’Archeologo in Egitto”.
Al museo abbiamo visto tante cose sugli Egiziani, una di quelle era un carro che gli egiziani usavano per le guerre.Veniva usato che un uomo teneva le armi e uno guida il carro con i cavalli. Poi la nostra guida ci ha fatto vedere le mummie e ha spiegato che gli Egiziani mettevano uno scarabeo di pietra vicino al cuore perché credevano che nel mondo dell?aldilà gli veniva pesato il cuore insieme ad una piuma: se il cuore pesava più della piuma voleva dire che era stato cattivo e il cuore gli veniva mangiato da una bestia.Se invece il cuore pesava meno della piuma voleva dire che era stato buono e poteva proseguire.
Secondo me la visita al Museo è stata molto bella e quando abbiamo scavato mi è sembrato di essere un vero archeologo. MATTEO
Ieri mi ricordo che avevamo visto quattro sarcofagi aperti che si vedeva due mummie senza la mummificazione e due con la mummificazione.
Ieri mi ricordo che avevamo visto il carro degli Egizi che potevano salirci due, uno per guidare il carro e uno per tenere le armi per combattere i nemici quando c’è la guerra. LEONARDO
A me quando abbiamo fatto il laboratorio mi sembrava essere in Egitto.E mi sembrava anche che ogni volta che trovavo qualcosa ero felice perché la dovevo portare al museo e mi sembrava un favore per gli altri.
Il laboratorio mi è piaciuto perché quando scavavo mi faceva capire quanto è difficile il lavoro dell’archeologo.
Il museo mi è piaciuto perché mi faceva pensare come era la vita degli Egizi tanti anni fa. GIULIO
Quando abbiamo finito di visitare il museo siamo andati a fare il laboratorio e l’archeologa ci ha spiegato come fare lo scavo,ma io sinceramente non c’ho capito nulla e quando ce l’ha rispiegato allora sì,ho capito.
Ora so perché non c’ho capito nulla:perché il lavoro di un archeologo è difficilissimo,però il laboratorio mi è piaciuto.Mi è piaciuto perché mi ha dato la sensazione di trovare qualcosa anche se non roba vera,ed era una cosa molto bella.Mi è sembrato di essere davvero in Egitto e di essere una vera archeologa. VIOLA
Secondo me allo scavo archeologico la signora che ci spiegava come si doveva fare ci spiegava le cose in modo un po’ difficile, allora ci sono delle cose che non ho capito.
Alla maestra Silvia l’ho fatta ridere quando ho trovato un’altra statuina e ho detto:’Oddio!ce n’è un altro!!!’
Mentre se fossi stata un archeologa vera avrei dovuto dire:’EVVIVA!!Ce n’è un altro!’
Io però quando ho fatto lo scavo archeologico mi sono sentita come se fossi un archeologo.ANNE-SOPHIE
La cosa che mi ha colpito di più è stata quando abbiamo fatto un finto scavo archeologico perché quando stavo scavando per trovare oggetti mi sembrava di essere una vera archeologa.
Mi sembrava tanto facile scavare e trovare oggetti,ma non è solo scavare e trovare oggetti è anche disegnarli e misurarli.
Mi sembrava facile,ma non è facile??..è difficilissimo! CARLOTTA
La cosa che mi aveva colpito di più sono state le mummie e le loro tombe.
Quando siamo andati a trovare i resti mi divertivo quando trovavo gli oggetti, ma misurarli parte per parte è stato noioso .
Se da grande farpò l’archeologo troverò i pezzi ma non li misurerò.
Un’altra cosa che mi è piaciuta sono state le magie: mettere il cibo finto dentro le tombe e poi diventavano veri,oppure 365 statuette che nell’aldilà prendevano vita e soprattutto lavoravano al posto tuo. FRANS
Quando abbiamo fatto finta di essere degli archeologi mi è piaciuto trovare le cose,ma era un po’ difficile disegnare le cose che si trovavano; comunque mi è sembrato di essere davvero un archeologo. Gli Egizi quando toglievano gli organi interni mettevano vicino al cuore uno scarabeo portafortuna che avrebbe alleggerito il cuore del defunto nell’aldilà. COSIMO
C’erano delle statuette che si chiamavano USHABY che servivano per lavorare al posto del defunto nei campi di Horus .
A me la cosa che ho fatto nel laboratorio non mi è piaciuta quasi per niente perché era meglio trovare gli oggetti e poi portarseli a casa,però gli istruttori erano gentili.
Comunque non pensavo che il lavoro di un archeologo fosse così difficile.GIADA
La mostra è molto interessante , però quando abbiamo fatto il laboratorio mi sembrava una cosa difficile , si doveva trovare gli oggetti , poi misurare il luogo dove si trovava , disegnarlo riducendolo in scala su una scheda e misurare la profondità . Fare l’archeologo sembra facile , ma non lo è per niente .
La riduzione in scala è più facile con le cartine geografiche invece che con i reperti trovati sotto terra . Gioia
Questo laboratorio consiste nello ‘scavare’ sulla sabbia e far finta di essere archeologi specializzati :annotare, disegnare gli oggetti ritrovati, e così via, abbiamo scoperto che il lavoro dell’archeologo è molto difficile.
Il museo è pieno zeppo di cose interessanti; rotoli di papiro ritrovati,scarabei, vasi canopi e un vero e proprio carro che gli egizi usavano per andare in guerra.
Il carroè di legno, piccolo e leggero perché almeno nel caso della ritirata potevano fuggire velocemente.
L’archeologo che ci faceva da guida ci ha raccontato che alle tombe gli Egizi mettevano la stele che è un tipo di lapide, solo che nella stele c’erano scritte preghiere per il defunto, e c’era anche un disegnoche raffigurava il morto che aveva davanti a se un banchetto molto ricco di cibo, visto che gli Egizi pensavano che dopo la morte ci fosse un’altra vita recitando qualcheformula magica il cibo diventava reale. Nora
Quando siamo andati a fare il laboratorio e ho visto una corda ho pensato:’Che soddisfazione !’Poi ho visto le’ ushabi’,che sono statuette che per gli Egiziani prendevano vita, per esempio se la maestra mi interroga io mando questa statuetta che viene interrogata al mio posto,e prendo un bel voto.Insomma le gite con la scuola sono molto belle. GIOVANNI
Il laboratorio mi è piaciuto: consisteva di ‘scavare’ e trovare gli oggetti.
Poi mi è piaciuto la statuetta che si chiamava ushabi che serviva, se qualcuno ti faceva una domanda, lei ti rispondeva.
Mi è piaciuto il carro perché l’hanno ritrovato dentro una tomba tutto a pezzi e ora è tutto intero. GABRIELE
Alla fine abbiamo fatto un laboratorio:a cercare dei finti oggetti egizi e disegnarli in una schedina.
Questo museo a me è piaciuto molto.Emanuele
Il laboratorio è stato come se noi fossimo veri archeologi e dovevamo cercare degli oggetti .
Facendo il laboratorio ho capito che fare l’archeologo è abbastanza difficile. NORMA
Al laboratorio sono stata in coppia con Giulio (per me non ci sarei stata neanche un po’).
A me il laboratorio sembrava facile però ho scoperto che era molto più difficile.
Mi è piaciuto più il museo che il laboratorio perché il museo era più interessante ,con tutte quelle informazioni,era più noioso.
Quando sarò grande non vorrò mai fare l’archeologa con tutte quelle cose da fare,che fatica!FRANCESCA
Appena abbiamo cominciato a scavare ho pensato :’non posso credere di essere qui a cercare documenti storici (anche se finti).’
In poco tempo siamo riusciti a trovare molti frammenti di oggetti.
L’ultimo oggetto, che credo fosse quasi intero, non abbiamo avuto il tempo di dissotterrarlo.
Peccato!Era veramente enorme e mi stavo divertendo molto.ANDREA
In classe abbiamo riparlato molto degli Egizi ed abbiamo fatto delle ricerche di materiale usando libri, immagini scaricate da Internet ed altro.
Durante la nostra ricerca abbiamo trovato un testo degli antichi Egizi scritto probabilmente su una stele funeraria; ci è piaciuto e abbiamo provato a riscriverlo in geroglifico secondo un alfabeto che abbiamo trovato su uno dei libri della nostra biblioteca di classe.
Il testo è questo:
INNO AL SOLE
Quando ti levi
Bello all’orizzonte del cielo,
o disco ,vita,inizio di vita,
quando ti levi
all’orizzonte orientale
tutte le terre riempi delle tue bellezze.
Tu sei grande
Splendente
Eccelso su ogni paese,
i tuoi raggi circondano le terre,
tu le leghi con il tuo amore.
Tu sei lontano,
ma i tuoi raggi sono sulla terra.
A cura della 4^B della Scuola Primaria Statale Vittorio Veneto di Firenze.
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