Il bosco da sempre ha accompagnato l’Uomo nel proprio percorso culturale nel senso più ampio del termine.
Infatti così come, nel corso de secoli, l’uomo ha imparato a coltivare piante quali i cereali, in modo da avere sempre a disposizione il nutrimento necessario alla propria sopravvivenza, nello stesso modo ha appreso l’arte di sfruttare i boschi senza però distruggerli, favorendo allo stesso tempo la crescita di quelle specie di piante a lui più utili.
Perché coltivare il bosco?
Fin dall’antichità le selve, che ricoprivano colline e montagne, sono state risorse fondamentali per l’economia delle popolazioni.
Per esempio i vari tipi di legname erano utilizzati, a seconda della loro qualità, come combustibile e come materiale da opera per falegnami, artigiani e carpentieri, per costruire abitazioni ed imbarcazioni, fare mobili e strumenti per l'attività agricola.
Il bosco inoltre veniva e viene sfruttato per la raccolta di funghi (porcini ed ovoli sono trai funghi più pregiati dei boschi toscani) e bacche, oltre che naturalmente per il pascolo del bestiame e per la caccia.
Inoltre la funzione protettiva del bosco rispetto al terreno nei confronti dell’azione delle piogge ed il suo ruolo insostituibile nel garantire gli equilibri naturali, vennero riconosciuti solo a partire dal Settecento. Oggi invece sono universalmente riconosciuti.
Un utilizzo del bosco in continua crescita, infine, è quello turistico : lo dimostra il grande numero di escursionisti che ogni anno sfrutta la bella stagione per passeggiare nel verde delle foreste, dando così impulso al turismo nelle località di montagna.
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