Dal 18 al 20 gennaio, si è svolta a Bologna, “Futura”, la tre giorni sulla scuola digitale ideata dal MIUR e realizzata in collaborazione con il Comune di Bologna. L’evento ha letteralmente invaso la città, da Piazza Maggiore a Palazzo Re Enzo, da Palazzo D’Accursio alla Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio, all’Urban Center, con attività, laboratori, atelier, incontri (che hanno consentito ai partecipanti, di raccontare le loro esperienze e di confrontarsi in un’ottica di arricchimento reciproco), gare che hanno coinvolto studenti, insegnanti e animatori digitali (figure quest’ultime, nate proprio con il Piano Nazionale Scuola Digitale), dirigenti scolastici, formatori, esperti, imprese e la cittadinanza tutta. Il 19 gennaio, a Palazzo Re Enzo, si è tenuto – alla presenza della Ministra Valeria Fedeli – l’appuntamento istituzionale, aperto a insegnanti, esperti, rappresentanti delle istituzioni, mondo delle associazioni e delle imprese. Obiettivo: fare il punto sul PNSD – Piano Nazionale Scuola Digitale e sulla sua attuazione, dall’introduzione avvenuta con la legge 107 del 2015; presentare i risultati dei gruppi di lavoro ministeriali sull’uso dei dispositivi personali in classe e sulle metodologie didattiche innovative; discutere su temi di grande rilevanza e attualità, quali: Come difendersi dalle fake news?, Come prevenire e contrastare fenomeni come il cyberbullismo?, Come introdurre il pensiero computazionale negli ordinamenti scolastici?, Come diffondere etica, tecnologia e consapevolezza digitale come base per una piena cittadinanza?, Come portare creatività ed educazione all’imprenditorialità in ogni scuola?. Con particolare riferimento ai risultati ottenuti dai gruppi di lavoro attivati dal MIUR sulla mappatura di metodologie didattiche innovative e sull’uso dei dispositivi personali mobili a scuola, occorre evidenziare che sono stati fortemente voluti dalla Ministra Valeria Fedeli e attivati con il preciso intento di fare definitivamente chiarezza sul loro utilizzo a scuola. Il lavoro finale è stato consegnato alla Ministra, inoltre è stato messo a punto un Decalogo di Sintesi che sarà inviato alle istituzioni scolastiche, insieme al documento completo realizzato dagli esperti, dopo un’ulteriore fase di confronto, volta ad allargare la discussione con chi poi è chiamato a realizzare il cambiamento. Premesso che, durante le lezioni in classe, resta proibito l’uso personale di ogni tipo di dispositivo, se non condiviso con i docenti e per fini didattici, come stabilito dalla circolare del 2007 del MIUR, la Ministra Fedeli ha tenuto a precisare che “Non è compito del Ministero o della scuola decidere se i device sono bene o male, ma lo è insegnare a usarli nel modo più utile e corretto; per permettere a ogni ragazza e ogni ragazzo di avere esperienze sicure, libere e consapevoli, contrastando in modo positivo e attivo, non con divieti ma proprio con l’educazione, ogni tipo di dipendenza, anche dagli strumenti tecnologici”. Il tempo ci dirà se ha ragione.
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