Il teatro di Pasolini

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Progetto per favorire la conoscenza e la lettura interpretativa delle opere di Pasolini attraverso il teatro e il reading.

Cod. 354 - Le Chiavi della Città
Destinatari

Scuola secondaria di 2° grado classi 3, 4, e 5

Partner

ACPST – Associazione Culturale di Promozione Sociale Toscana

Contatti

ACPST – Associazione Culturale di Promozione Sociale Toscana

www.acpst.it / info.acpst@gmail.com

Un laboratorio di scrittura e reading teatrale

Premessa

Nel 2022 ricorre il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, anniversario che ha ottenuto la candidatura italiana nell’ambito del programma Anniversari UNESCO 2022 – 2023.

Intellettuale e artista eclettico, figura tra le più dibattute ed emblematiche del suo tempo, Pasolini ha dispiegato la sua attività tra cinema, letteratura, dibattito pubblico e impegno politico; e la sua capacità di anticipare le trasformazioni della società contemporanea, lo rende di grande attualità.

Con particolare riferimento al teatro e al cinema, la cifra che contraddistingue le opere di Pasolini è il costante rapporto con i miti greci, la letteratura latina, i classici della tradizione italiana ed europea, a partire dall’opera di Dante di cui è stato un attento studioso.

Il progetto è ideato dal Comitato Scientifico “Progetto Pasolini” di ACPST – Associazione Culturale di Promozione Sociale Toscana APS, composto da: la Prof. ssa Francesca Mecatti, il Prof. Leonardo Bucciardini, l’Attrice Caterina Fornaciai e il Giornalista e Divulgatore Dott. Duccio Mannucci.

Finalità

Attraverso una rilettura delle opere teatrali di Pasolini, è volto a coinvolgere gli studenti in un lavoro di approfondimento e appropriazione critica che approdi a una creazione originale, attraverso la scrittura e l’interpretazione laboratoriale teatrale.

Contenuti e metodologie

Il progetto si articola in tre incontri che alternano attività frontali e attività laboratoriali su un’opera scelta dall’insegnante.

  • Il primo incontro è dedicato alla presentazione della biografia e l’opera di Pasolini, con una particolare attenzione al teatro, a partire dal Meridiano dedicato a questo ambito della sua opera da Walter Siti. Nel corso dell’incontro sarà dato particolare risalto al collegamento fra i temi delle opere di Pasolini e il mito classico, riletto alla luce dell’attualità. Dopo la presentazione verrà fornita agli studenti una bibliografia di riferimento sulla quale saranno invitati ad approfondire la conoscenza dei temi trattati.
  • Il secondo incontro è dedicato a un testo a scelta fra MedeaEdipoPiladeIl vantone, selezionato dagli insegnanti referenti delle classi, in base al programma scolastico e agli interessi degli studenti. Il testo sarà oggetto di lettura, analisi e dibattito, e messo in relazione con il mito, la letteratura classica, con uno sguardo volto anche alla produzione contemporanea, in modo da creare una galassia di testi utili a una riscrittura.
  • Il terzo incontro consiste in un laboratorio di lettura, interpretazione e messa in scena di brevi passi o dell’opera/testi individuati nel secondo incontro. L’incontro è volto in particolare a stimolare l’appropriazione e la riscrittura attraverso i testi, fornire indicazioni e strumenti sulle tecniche di interpretazione e per la messa in scena. Questa fase sarà documentata attraverso riprese video e fotografie realizzate dagli studenti, che al termine del progetto saranno rese disponibili on line, con accesso dai siti web dedicati (v. Materiali), affinché possano essere fruite anche dagli studenti che non hanno partecipato al progetto, dalle insegnanti e dalle famiglie.

Modalità DaD e DiD

Durante l’a.s. 2021/22 il progetto sarà svolto in presenza ma, a seconda della situazione sanitaria, potrà essere attivata la modalità DaD Didattica a Distanza (interamente online) o modalità DiD Didattica Integrata Digitale (con incontri in presenza e online).

Tutti gli studenti ammessi all’esame di Stato debbono affrontare il primo scritto ministeriale d’italiano. Sebbene, la prima prova scritta, tenda a essere considerata dagli studenti la più facile, spesso nasconde delle insidie (ad esempio si può correre il rischio di andare fuori tema) e comunque è importante prepararsi per affrontarla al meglio, perché pesa sul voto d’esame tanto quanto le altre prove. 

Ma qual è l’obiettivo della prima prova scritta? Ben lo spiega il Decreto Ministeriale 23/2003, dove si dice che il primo scritto dell’Esame di Stato ha lo scopo di “accertare la padronanza della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato, consentendo la libera espressione della personale creatività”. 

A tal fine, occorre ben studiare e ripassare gli autori e la letteratura italiana per l’analisi del testo, tenersi aggiornati sull’attualità, anniversari e avvenimenti che possono esser presi come spunto dal MiUR per l’elaborazione di alcune delle tracce.

Detto questo il nostro percorso propone una lettura interpretativa di Pasolini richiamando anche Dante.

Pasolini è un autore del 900 che ha dispiegato la sua attività tra cinema, letteratura, dibattito pubblico e impegno politico; e la sua capacità di anticipare le trasformazioni della società contemporanea, lo rende di grande attualità. Con particolare riferimento al teatro e al cinema, la cifra che contraddistingue le opere di Pasolini è il costante rapporto con i miti greci, la letteratura latina, i classici della tradizione italiana ed europea, a partire dall’opera di Dante di cui è stato un attento studioso; e tra Pasolini e Dante esiste un’importante affinità, entrambi sono stati partecipi e attenti conoscitori di due diversi “mondi” linguistici : la lingua istituzionale (il latino) e il volgare per quanto riguarda Dante, la lingua italiana e la molteplicità dei dialetti per quanto riguarda Pasolini.

Fin dalla seconda metà degli anni ’60, Pasolini coglie il problema del destinatario, in virtù del suo profondo interesse nei confronti degli sviluppi dell’industria culturale. Al «popolo» subentra la «massa», così in polemica con teatro borghese e quello antiborghese (a suo giudizio complementari), Pasolini teorizza un «teatro di parola», che rinuncia all’intero apparato naturalistico (scenografie, costumi, musiche, azione scenica) per concentrarsi sul logos.