Pubblico l'articolo che mi è arrivato dalla IH della Scuola G. Papini di Firenze. Anche loro hanno partecipato al laboratorio "Picchetto l'Archeologo"
La relazione di cui parleremo è stata svolta grazie ad un percorso didattico proposto dal Comune di Firenze e dall'Assessorato della Pubblica Istruzione denominato 'Le chiavi della città'. Questo progetto si chiama 'Picchetto l'archeologo' e serve per farci conoscere meglio le attività che svolge l'archeologo per ritrovare i vari reperti ed esporli nel museo.
Questo progetto si è sviluppato in tre fasi:
- nella prima fase è venuto un operatore in classe;
- nella seconda fase abbiamo scritto un testo;
- nella terza e ultima fase siamo andati a visitare il Museo Archeologico di Firenze, in particolare il settore greco e il settore etrusco, con particolare attenzione al mondo del banchetto.
A questo progetto, ha partecipato tutta la classe insieme alla professoressa Di Giovanni, insegnante di storia e geografia e l'insegnante di italiano, la professoressa Grieco.
Le varie fasi di lavoro sono servite a farci conoscere meglio l'rgomento trattato; l'incontro con l'operatore e' servito a farci capire lo scopo del progetto che riguarda appunto l'importanza del lavoro dell'archeologo e tutte le varie fasi necessarie per il ritrovamento dei reperti. Dopo esserci divisi in piccoli gruppi di tre o quattro compagni a casa abbiamo consultato il sito internet www.portaleragazzi.it e dopo aver guardato il filmato su 'Picchetto l'archeologo' abbiamo fatto una relazione. Infine siamo andati al Museo Archeologico accompagnati dalle nostre insegnanti e da una guida e abbiamo iniziato la visita del museo. Alla fine del percorso siamo andati in una grande stanza dove e' stato ricreato un sito archeologico e siamo diventati per un po' tutti archeologi.
L'interno del quadrato era suddiviso in altri piccoli quadrati larghi un metro per un metro dove si ricreava l'effetto di uno scavo. Ci hanno consegnato gli strumenti che generalmente vengono usati dall'archeologo come la cazzuola, un pennello, un contenitore, un sacchetto per i reperti e una 'scheda archeologica' dove descrivere le varie fasi del ritrovamento dei reperti, le loro dimensioni e caratteristiche. Abbiamo anche usato il setaccio, attrezzo molto importante per il ritrovamento di reperti molto piccoli.
Grazie a questa esperienza abbiamo capito quanto sia importante il lavoro dell'archeologo e quanta attenzione e cura sia necessaria per riportare alla luce reperti preziosi e delicati. Infatti con questa attività abbiamo imparato a conoscere, tramite gli oggetti ritrovati, come mangiavano i Greci e gli Etruschi, i giochi che facevano durante i banchetti e il nome dei vari tipi di vasi che venivano usati.
A cura della IH della Scuola Secondaria di Primo Grado G. Papini di Firenze
CONDIVIDI: