Pubblico un interessante articolo di approfondimento sull'antico Egitto che mi ha inviato l'archeologa Paola Quagliarella
L'evoluzione dell'abbigliamento egiziano si può seguire basandosi sulle rappresentazioni tombali e sulla statuaria; nonostante un sostanziale conservatorismo nell'utilizzo di tipologie di abiti da parte degli antichi egizi, una certa evoluzione e cambiamenti si sono verificati a partire dal periodo predinastico fino ad arrivare all?epoca tarda.
I bambini in genere erano raffigurati nudi, ma è improbabile che ciò avvenisse davvero perché in inverno in Egitto la temperatura si abbassa e perché sono stati ritrovati abiti da bambino. La nudità dei bambini sembra così essere legata ad una rappresentazione artistica che denotava il loro status e l'età. Gli uomini hanno indossato, dalla preistoria fino all'età faraonica, una gonna più o meno lunga o una tunica; le donne abiti stretti, arricchiti da cinture, sciarpe e mantelli.
Questi indumenti nel corso dei secoli si sono notevolmente arricchiti, il gonnellino poteva andare infatti dal semplice perizoma al gonnellino sbuffante dei personaggi del Nuovo Regno, mentre per le donne l'abito andava dal semplice tubino attillato alle tuniche larghe e trasparenti delle nobili dame alla corte dei Ramessidi. Naturalmente bisognerà fare un'importante distinzione tra l'abito tipico dei faraoni, degli alti funzionari, quello dei contadini e della gente di più bassa estrazione.
Il faraone dall'età protostorica fino alla XVIII dinastia ha indossato un gonnellino stretto e corto chiamato scendit. Presentava un davantino trapezoidale ed era ornato posteriormente da una coda di animale, ricordo dell'antico costume del cacciatore preistorico. Con l'epoca amarniana il faraone sostituirà il gonnellino scendit con una gonna lunga e pieghettata, una camicia con maniche ampie , cintura e scialle.
I funzionari, come i visir, indossavano una gonna lunga e liscia , che copriva il petto ed era trattenuta da una bretella attorno al collo; le gonne dei personaggi più in vista erano sempre più lunghe, arrivavano fin sotto il ginocchio, erano più ampie e presentavano un davantino elaborato. Spesso le rappresentazioni tombali mostrano una serie di righe orizzontali o verticali, che potevano essere decorazioni della stoffa oppure pieghettature.
I sacerdoti sem invece indossavano su una spalla la pelle di pantera.
Le donne, durante l'Antico Regno,indossavano degli abiti attillati e lunghi fino alle caviglie che erano trattenuti da bretelle che lasciavano scoperti i seni. Forse si trattava di una rappresentazione idealizzata che voleva mostrare le forme del corpo femminile, poiché gli abiti che sono stati ritrovati non presentano queste caratteristiche. Durante il Nuovo Regno gli abiti verranno arricchiti da pieghe,mantelli o scialli di fine lino, quasi trasparenti, che venivano annodati in vita, trattenuti da cinture; in questo periodo compaiono la tunica 'a sacco' e i perizomi in pelle. Siamo nel momento in cui l'Egitto è il centro di un grande impero; dal Vicino Oriente e dalla Nubia provengono oro e materie pregiate e i tessuti si arricchiscono di repertori decorativi di tipo siriano e vicino orientale.
Nella categoria dei lavoratori i contadini indossavano una semplice fascia triangolare con un'apertura sul davanti e il vertice pendente dietro; barcaioli, pescatori, lavandai, addetti alla pressatura del vino e raccoglitori di papiri e canne non indossavano indumenti, ma una semplice fascia;danzatrici e servitrici indossavano un abbigliamento molto succinto.
La maggior parte dei tessuti ritrovati in Egitto era realizzata con la fibra di lino, ma non era l'unica fibra tessile utilizzata; oltre il lino sono state utilizzate la lana di pecora, i peli di capra, fibre di palma.
Le tipologie degli abiti raffigurati sia per i lavoratori che per le classi agiate sembrerebbe inadatta alla stagione invernale, pertanto le raffigurazioni vanno interpretate come parziali testimonianze dell'abbigliamento usuale. Caldi mantelli con frange, probabilmente realizzati anche in lana, si può supporre che abbiano avvolto uomini, donne e bambini, durante le ore serali quando la temperatura in Egitto scendeva e durante l'inverno.
A cura della dott.ssa Paola Quagliarella per i Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
CONDIVIDI: