Due dei nostri percorsi educativi 2023/24 si occupano di rischio sismico e idrogeologico, un’occasione per fare una riflessione sugli ultimi eventi sismici e idrogeologici in Toscana.
“La Terra trema” cod. 373 e “Mappare per prevenire” cod. 371 sono i due progetti per le scuole secondarie, realizzati da Terza Cultura, sui temi della prevenzione ai rischi ambientali. Ecco una riflessione del dott. Fanfani, che segue i percorsi nelle classi, sul rapporto tra gli ultimi eventi che ha colpito i nostri territori nelle ultime settimane e il cambiamento climatico.
E’ sempre un problema di cambiamento climatico? È più probabile che sia un problema di non
rispetto della dinamicità del nostro Pianeta da parte dell’uomo!
Il pianeta Terra è vivente e dinamico; basta sentirne il suo battito con il sismografo de IL_LABORATORIO [Fig 1], tramite le registrazioni degli eventi sismici di Impruneta del maggio 2022 o quegli di Marradi del settembre scorso (con una scossa di 4.9 alle ore 5:10 del 18 settembre 2023).
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Oppure è sufficiente confrontare le fotografie aeree della piana del Bisenzio del 2 novembre con quelle dei giorni, dopo l’ultima alluvione, magari con una carta topografica o con una Sand Box ovvero un simulatore virtuale [Fig 2] che ci permettono di comprendere la geomorfologia del territorio.
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Niente sorpresa, ma tanto sgomento, per l’uomo che continua a perpetrare gli stessi errori o che
si ostina a mantenere gli stessi comportamenti, come se nulla fosse accaduto nel passato.
Eppure il Bisenzio ce lo ricorda! Un corso d’acqua appenninico a doppia corrente che unisce la
forza di due torrenti (da qui il nome bis-entius) dalle valli appenniniche profonde di Vernio e
Vaiano e che arriva a terminare la sua corsa nel fiume Arno, attraversando velocemente la piana
alluvionale che unisce Firenze, Prato e Pistoia.
La sua forza è nota da tempi antichi, come testimonia la Pescaia del Cavalciotto di Santa Lucia del
XI secolo e le sue gore (Fig. 4 canali che dalla pescaia riducevano la portata verso la piana di
Prato, oltre a fornire acqua all’industria laniera); opera idraulica progettata per ridurne l’energia in
caso di piena.
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L’irruenza imprevedibile del Bisenzio era così nota che il Granduca di Toscana Ferdinando II dei
Medici nel 1630 (a seguito di una forte alluvione di quell’anno) incarica i migliori esperti dell’epoca a studiarne il comportamento, e tra questi non poteva mancare il grande scienziato Galileo Galilei che si limita a fare un osservazione ancor oggi preziosa: “Dirò solo, per concludere qualcosa intorno alla deliberazione da prendersi per il restauro del fiume Bisenzio, che io inclinerei a non lo rimuovere del suo letto antico ma solo a nettarlo, allargarlo, e, per dirlo in una parola alzar gli argini dove trabocca e fortificarli dove rompe”.
La natura di un fiume ce lo conferma; prima o poi da qualche parte deve uscire, e noi dobbiamo aiutarlo e
non ostacolarlo.
Ma tendiamo a non ascoltare nemmeno il consiglio dei propri avi e non ricorda, visto che dal ‘900 il Bisenzio è tato protagonista di 4 grandi fenomeni di esondazione: 22 novembre 1926, 04 novembre 1966 (prima esce il Bisenzio e dopo trabocca l’Arno), 15 novembre 1991 e l’ultimo di pochi giorni fa, tra il 3 e 4 novembre 2023.
In geologia, solitamente, non conta la media matematica della ricorrenza degli eventi, visto il numero elevato e la complessità di fattori che possono dar il via ad un fenomeno, ma nel caso del Bisenzio, sempre lo stesso mese, quello di Novembre, e con una media aritmetica di ricorrenza del fenomeno di circa 32anni, non possiamo affermare che non lo sapevamo e che siamo sorpresi!!!
Per tali ragioni PortaleRagazzi.it e Fondazione CR Firenze ha sostenuto con Terza Cultura, la realizzazione, all’interno de Chiavi della Città due percorsi sul rischio ambientale: Mappare per prevenire e la Terra Trema.
In entrambi i percorsi, l’obiettivo è quello di far esplorare agli studenti i metodi di indagine e i modelli
interpretativi dei geologi, attraverso la misurazione dei fenomeni e la lettura del territorio con le carte
topografiche, morfologiche e geologiche, come unico metodo per poter prevedere e prevenire i fenomeni naturali, che continuamente ci devono ricordare che viviamo su un pianeta vivente e perciò dinamico!!!
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