Il Miur il 3 ottobre 2016 ha presentato il nuovo “Piano Nazionale per la Formazione dei docenti” in linea con la legge 105/2015 che ha definito la formazione dei docenti in servizio “obbligatoria, permanente e strutturale”.
Il Piano è rivolto agli oltre 750 mila docenti di ruolo e prevede uno stanziamento di 1,4 miliardi stanziati in tre anni che comprenderanno azioni di sistema, azioni di formazione direttamente organizzate dal MIUR, dagli uffici regionali scolastici e/o dalle scuole e l’utilizzo della carta del docente elettronica per materiali e corsi di formazione.
Una formazione dei docenti che diventa sempre più “personalizzata” in base sia alle esigenze nazionali, al miglioramento dell’isituto scolastico ed al piano individuale di sviluppo personale. Per rispondere alle esigenze di allineamento agli standard europei in termini quantitativi (solo il 75% dei docenti italiani partecipa a corsi di aggiornamento contro il 88% della media OCSE) e qualitativi (scarsa efficacia dei corsi prevalentemente frontali e scarso livello di competenze chiavi es. quelle digitali) il MIUR ha messo in campo tre strategie.
La prima consiste nell’aver delineato 9 priorità tematiche, su cui i percorsi di formazione dovranno ruotare: autonomia didattica e organizzativa, valutazione e miglioramento, didattica per competenze e innovazione metodologia, lingue straniere, le competenze digitali, l’alternanza scuola lavoro, integrazione, competenze di cittadinanza globale, inclusione e disabilità, coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile.
La seconda prevede la modifica del sistema di accreditamento degli enti deputati sul territorio alla formazione, coinvolgendo anche INDIRE che creerà una “Biblioteca delle innovazioni” raccogliendo le migliori attività didattiche e formative.
La terza mira alla creazione di un “portfolio digitale personalizzato” che permetterà ad ogni docente di avere una parte “riservata” in cui poter tracciare, documentare e valutare il proprio percorso formativo e una parte “pubblica” in cui mettere a di rendere pubblico il proprio curriculum.
A fronte del corposo investimento del Ministero, che punta a sviluppare le competenze dei docenti per realizzare una didattica sempre più innovativa ed inclusiva, bisogna perà ricordare che già la Rete è popolata di OER Online Educational Resorces gratuite ed aperte a tutti, ideate per rispondere alla creazione delle competenze del XXI sec. ed in linea con la Dichiarazione OER di Parigi 2012 per il potenziamento dell’istruzione europea “open access”.
Già tre anni fa nel 2013 la commissione europea ha lanciato il portale Open Education Europe, una repository di MOOC (Massive Open Online Courses) e di risorse didattiche “aperte”, oltre che un termometro del cambiamento e dell’innovazione nel campo dell’istruzione. Nello stesso anno il MIUR con un decreto dichiara la necessità di dover puntare su OER anche in ambito scolastico per affiancare i tradizionali libri di testo. Tuttavia in Italia il panorama delle risorse formative in rete è ancora molto disomogeneo, concentrato sulla formazione universitaria ed in fase di espansione.
Un’elenco dei MOOC in italiano si trova sul sito del Comune di Torino , ma questi corsi sono realizzati da università e enti di formazione e rivolti a tutti non soltanto al mondo della scuola.
Invece sul tema della formazione dei docenti segnaliamo l’iniziativa europea Teacher Academy una piattaforma che raccoglie corsi online di sviluppo professionale per il personale scoalstico. In In linea con le disposizioni del Piano Nazionale, sono previsit corsi su: la diversità in classe; le competenze nella scuola del ventunesimo secolo; matematica 2.0; integrazione dei bambini migranti.
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