Il progetto che fa scoprire in monumenti attraverso lo sguardo del geologo è stato realizzato, durante l’a.s. 2020/21, in 11 classi terze di scuola secondaria di I grado.
Un percorso poliedrico, basato su tematiche che integrano tra geologia, arte, storia, tecnica, letteratura e matematica.
Una riflessione sul significato della parola arte, per lo più pensata come massima forma di espressione dell’uomo, viene ricondotta alla sua origine, attraverso la sottile differenza tra il significato di roccia e di pietra, tramite il confronto tra una roccia basaltica e un’amigdala in basalto.
Oltre alla storia geologica della roccia, si aggiunge la storia dell’evoluzione umana, poichè l’uomo prende oggetti dalla natura, li isola dal proprio contesto e li trasforma in artefatti o utensili, dando il significato di pietra al pezzo di basalto lavorata.
Da questa riflessione le classi hanno comparato edifici storici di tre differenti città della Toscana, Pisa, Pistoia e Firenze, confrontando le facciate delle cattedrali, le forme e rivestimenti dei campanili, i palazzi signorili e addirittura le case torri. Attraverso queste osservazioni gli studenti arrivano ad evidenziare differenze cromatiche che non sono determinate dal gusto estetico ma semmai dalla disponibilità di materiali lapidei differenti.
Scelte che dipendono da ciò che trovo intorno e che è stato lasciato lì da una storia geologica comune ma con lievi differenze nei processi di formazione e nei livelli di esposizione dei corpi rocciosi. Materiali lapidei che l’uomo enfatizza nei suoi giochi artistici e addirittura simbolici.
Quattro rocce caratterizzano gli edifici storici di Firenze: il verde o verde scuro quasi nero delle ofioliti formatesi nell’antico oceano della Tetide, il bianco dei calcari e marmi che ci ricordano la sedimentazione di gusci di organismi viventi in un oceano che inizia a chiudersi, le marne e diaspri rossi, che rappresentano una fase di ancora maggiore convergenza tra la placca Africana e quella Eurasiatica, con formazione di una fossa di subduzione e infine la pietra forte, il primo segnale di una catena orogenetica, quella delle Alpi, conseguenza della convergenza tettonica, che si innalza e che viene erosa dagli agenti atmosf0erici fin dalla sua nascita.
Un viaggio che si è concluso quest’anno invece che con la visita guidata con l’analisi geomorfica di alcune aree e monumenti attraverso Google Earth, ma che ha rappresentato per gli studenti un importante spunto per la tesina finale dell’esame di terza media.
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