Pubblico un interessante articolo di approfondimento sull'antico Egitto che mi ha inviato l'archeologo Marco Stroppa
Chi ha scritto il primo libro? Non si può rispondere esattamente a questa domanda, ma sappiamo che Egizi e popoli della Mesopotamia hanno inventato la scrittura circa 3000 anni prima di Cristo. Furono gli Egizi a ?inventare? i libri nel formato del rotolo e fatti di papiro. I Greci e i Romani usarono per secoli questo tipo di libro fino all?invenzione del codice con le pagine fatte di pergamena, cioè il formato che ancora oggi è diffuso utilizzando però come materiale la carta.
Gli Egizi hanno prodotto i primi libri veri e propri: disponevano infatti della materia prima, il papiro, da cui ricavavano una specie di carta. Con questa ?carta di papiro? realizzavano dei rotoli, cioè dei fogli lunghi anche diversi metri e alti fino a 30 cm.; questi fogli erano poi arrotolati intorno a un bastoncino e si tenevano comodamente in una mano. Su questi rotoli scrivevano in colonne successive e svolgendo il rotolo con l?altra mano si procedeva alla lettura: questo era il formato dei libri che usarono gli antichi Egizi durante tutto il periodo della loro civiltà.
Nel VI secolo a.C. il rotolo di papiro fu adottato anche dai Greci, quando decisero di mettere per iscritto alcune opere dei loro poeti, come per esempio i poemi omerici, Iliade e Odissea; per molti secoli, le opere della letteratura greca furono copiate e lette in questo modo: dagli scavi effettuati in Egitto gli archeologi hanno recuperato molti frammenti di questi libri, grazie al clima secco che ha permesso la loro conservazione nel tempo.
Probabilmente anche gli Etruschi scrissero dei libri, ma fino ad oggi non abbiamo nessuna testimonianza diretta di come realizzavano i loro libri, e questo contribuisce a rendere in parte ancora poco conosciuta la lingua etrusca.
Anche i romani utilizzarono all?inizio questo tipo di libro, ma verso il I secolo dopo Cristo cominciarono anche a costruire i libri con un altro sistema: mettevano dei fogli uno sopra all?altro, piegavano questo plico in due e ottenevano una specie di quaderno, l?antenato del libro come lo conosciamo noi. Questo tipo di libro si chiama ?codice? e fino al 300 d.C. fu usato soltanto per i libri meno importanti, ma da questa epoca in poi soppiantò il rotolo fino a diventare l?unico tipo di libro in circolazione. Anche i codici più antichi erano fatti di papiro, ma un altro materiale era già stato utilizzato in precedenza nei luoghi dove non cresceva la pianta di papiro: la pergamena.
La pergamena si ottiene dalla pelle di animali e attraverso un complicato processo di lavorazione la pelle diventa una superficie liscia e chiara, adatta a essere scritta. Quindi dal 500 d.C. circa furono prodotti i libri nel formato che ancora noi oggi usiamo: è importante ricordare però, che tutti questi libri erano scritti a mano da persone molto abili nel maneggiare le ?penne?: gli scribi professionisti usavano infatti dei bastoncini appuntiti che immergevano nell?inchiostro scuro per tracciare lettere, parole e anche disegni.
Oltre ai libri veri e propri, fatti di papiro o di pergamena, nel mondo antico furono usati anche altri materiali per scrivere appunti o per fare esercizi da chi voleva imparare a scrivere, ma non era ancora abbastanza bravo. Si tratta di frammenti di vasi di terracotta, detti ?cocci? (oppure ?ostraka?, in greco) e di tavolette di legno, che potevano anche essere ricoperte di cera. Cocci e tavolette potevano essere grandi come dei fogli e servivano a chi non aveva bisogno di scrivere un testo lungo, ma soltanto poche frasi. I popoli antichi non conoscevano invece la carta, che fu inventata dai Cinesi e, attraverso gli Arabi, arrivò in Europa e nell?area del Mediterraneo soltanto durante il medioevo.
A cura del dott. Marco Stroppa per i Servizi Educativi della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
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