Uno degli aspetti più importanti del legame che l'uomo ha col fiume riguarda il suo attraversamento. Il fiume di per sé è una separazione fisica del territorio, a volte insuperabile, se è fondo e se la corrente è forte.
Un tempo era possibile attraversare l'Arno solo nei punti dove l’acqua era molto bassa, ovvero in corrispondenza dei guadi. Invece, dove il fiume era più ampio e l'acqua più fonda, il passaggio del fiume avveniva per mezzo di barche che traghettavano da una sponda all'altra persone, cose, animali, le “navi”. Man mano che l'uomo imparò nuove tecniche di uso dei materiali, riuscì a costruire ponti sempre più solidi e capaci di sopportare l'attraversamento di persone, carri, bestiame.
I primi ponti erano costruiti in legno, e alla prima piena venivano spazzati via. L'utilizzo dell’arco segnò un forte cambiamento anche nella costruzione degli attraversamenti. Il ponte ad arco in pietra è uno dei tipi di ponte più noti in epoca antica. I ponti attuali sono costruiti in ferro o cemento armato.
Tre sono i ponti più antichi sull'Arno. A Bruscheto, vicino a Incisa, un vecchio ponte in pietra ad arco, oggi diroccato, è ancora oggi denominato “Ponte di Annibale”: la leggenda vuole che il famoso condottiero cartaginese abbia fatto attraversare qui il fiume al suo esercito, e agli elefanti sopravvissuti al passaggio delle Alpi…
Un altro ponte storico, praticamente immutato da quando fu costruito nel 1277, sulle tracce di un antico guado, è il ponte Buriano, vicino ad Arezzo. Anche questo è un ponte ad archi, in pietra, molto solido e stabile, che ha resistito alle tante piene e anche ai bombardamenti della guerra. Alcuni storici dicono che potrebbe essere quello visibile sullo sfondo del quadro più famoso del mondo: la Gioconda di Leonardo da Vinci.
Infine, tra i ponti più antichi ancora in piedi, c'è quello più fotografato al mondo: il Ponte Vecchio.
La prima costruzione, probabilmente in legno, risale al tempo dei romani. Fu più volte distrutto dalle alluvioni, l'ultima volta da quella rovinosa del 1333. Le botteghe che lo occupano furono costruite dal 1442, ed erano inizialmente botteghe dei “beccai”, cioè dei macellai, che gettavano gli scarti delle loro lavorazioni direttamente in Arno. Sopra le botteghe fu costruito nel 1565 il Corridoio Vasariano – una galleria meravigliosa che unisce Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti, e il ponte raggiunse l'aspetto attuale. Dopo qualche tempo il Granduca ordinò, per motivi igienici, che i macellai andassero via, e le botteghe fossero occupate da orafi e gioiellieri. Proprio come oggi.
Durante la seconda guerra mondiale, Firenze era occupata dai tedeschi in ritirata. Per ritardare l'avanzata degli americani, decisero di far saltare i ponti sull'Arno. Tutti, meno il Ponte Vecchio: anche i nemici si accordarono per salvare un'opera d'arte così preziosa.A Pisa invece il ponte più famoso si chiama Ponte di Mezzo: la prima costruzione risale al 1035; l'ultima, in cemento e marmo, al 1950. È il luogo del “Gioco del ponte”, manifestazione storica che si svolge ogni anno a Giugno.
Tanti sono anche i ponti ferroviari che attraversano l'Arno. Di questi ponti ferroviari, uno lo potete vedere poco a monte di Firenze, a Rovezzano; ed un altro molto importante si trova subito a valle di Pisa. Anche il ponte più recente è un ponte ferroviario: è quello che attraversa l'Arno poco prima di Lastra a Signa.
Percorrendo il fiume dalla sorgente alla foce, tra attraversamenti stradali, pedonali e ferroviari si possono contare più di 90 ponti.
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