Il territorio toscano di competenza dell'Autorità di bacino nazionale del Fiume Arno, occupa quasi la metà della superficie regionale toscana e una sua porzione ricade anche nella Regione Umbria.
Nel paesaggio collinare toscano ha avuto un forte peso il cambiamento delle specie coltivate con la diffusione delle coltivazioni arboree specializzate (vite e olivo) avvenuta a danno delle coltivazioni a seminativo con cicli di rotazione brevi. Questa trasformazione è avvenuta insieme all'abbandono della mezzadria con le sue case sparse e dei piccoli borghi abitati che ha interessato anche terreni meno adatti alle coltivazioni per le pendenze, la posizione o la fertilità. Anche i boschi collinari hanno visto un lungo periodo di scarso sfruttamento per la diminuzione dell’uso della legna da Nel Casentino nasce e scorre il primo tratto dell'Arno, è dominato dalla presenza di aree boscate. Queste in alcuni casi hanno un alto valore per il paesaggio (ad esempio, i boschi di faggio, la vegetazione sul crinale) tanto che una parte di questo territorio è diventato addirittura Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, in altri casi hanno invece una importante funzione protettiva per il terreno. Qui riescono ancora a resistere le coltivazioni miste con siepi e boschetti mentre le zone occupate dalle case di paesi e città sono davvero limitate. Ritroviamo ancora il mantenimento di condizioni di una certa naturalità: anche la diffusione delle praterie e le ridotte coltivazioni a seminativo “puro” confermano questo pregio.
La Val di Sieve, così detta perché interessata dal passaggio del Fiume Sieve, ha una aspetto simile a quello del Casentino ricca di boschi. A differenza del Casentino, però, sono minori le zone con copertura ad arbusti o erbacea, poi il territorio agricolo è famoso per la presenza di seminativi e anche le zone costruite sono molto più sviluppate. Il territorio della Val di Chiana, dove scorre il Canale Maestro della Chiana così chiamato perché modificato anticamente dall'uomo. Il territorio è situato fra le province di Arezzo e Siena ed ha un uso soprattutto agricolo dominato dai seminativi.
Il Valdarno Superiore, la valle dell'Arno prima di Firenze, si presenta con un paesaggio molto variabile in cui prevalgono, comunque, le superfici forestali concentrate in buona parte sui rilievi del Chianti e del Pratomagno. Sulle vette del Pratomagno sono diffuse anche le zone a vegetazione arbustiva ed erbacea mentre più in basso compaiono gli oliveti che in quest'area sono davvero pregiati (in particolare nella zona di Reggello) e i vigneti della parte più a nord. Le aree abitate sono soprattutto nel fondovalle.
Il Valdarno Medio (territorio che comprende anche Firenze e la sua provincia) presenta una notevole variabilità nei tipi di di uso del suolo. Una peculiarità del bacino è data dal notevole sviluppo della superficie urbanizzata concentrata in massima parte nell’area della piana di Firenze–Prato-Pistoia. Il territorio agricolo collinare è dominato da vigneti e oliveti: la zona famosa per la vite e il vino eccellente che ne deriva è il Chianti. Generalmente l‘olivo ha la sua maggior diffusione ai piedi del Monte Albano e nelle colline intorno a Firenze.
L’estensione e la variabilità delle condizioni ambientali è tale che il Valdarno Inferiore, nel tratto finale del corso dell'Arno, in provincia di Pisa, presenta una forte variabilità nell’uso del suolo. L’uso dominante è quello agricolo con tipologie piuttosto equilibrate fra loro anche se prevalgono i seminativi concentrati, soprattutto, nell’ultimo tratto della pianura e in Val d’Era.
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