Leggere, che piacere!

Per questo mi chiamo Giovanni

11 Apr 2011 by PortaleRagazzi.it-->

"Per questo mi chiamo Giovanni"
di Luigi Garlando
2004 – Rizzoli

Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini.
Giovanni Falcone

 "Per questo mi chiamo Giovanni"
di Luigi Garlando
2004 – Rizzoli

Gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini.
Giovanni Falcone

Mi auguro che questo libro venga molto letto e molto commentato, che faccia parlare della giustizia, dei valori per i quali Giovanni è vissuto e si è sacrificato. Spero che possa servire agli insegnanti e ai genitori per far capire ai ragazzi che cos’è la mafia e come la si può combattere, da grandi e da piccoli, nella vita di tutti i giorni.
Dalla prefazione di Maria Falcone

Per questo mi chiamo Giovanni ha vinto:
il Premio Ostia – Mare di Roma 2004
il Premio Piccoli Lettori 2004 – Città di Calimera
il Premio Città di Penne – Fondazione Caripe 2004 Giovanni è un bambino di Palermo.

Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale: una gita attraverso la città, per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l'epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio di complicità che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze.

Luigi Garlando (Milano 1962) è giornalista alla “Gazzetta dello Sport”. Ha scritto Per questo mi chiamo Giovanni (Fabbri 2004; Rizzoli 2008), Cielo Manca (Sonzogno 2004), la serie di romanzi per ragazzi Gol! (Piemme, 2006-2008), Ora sei una stella. Il romanzo dell’Inter (Mondadori, 2007; premio Bancarella Sport 2008) e Camilla che odiava la politica (Rizzoli 2008).


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