Ragazzi, vi è mai capitato di vedere un oggetto che, lasciato andare su due binari in salita procede da solo, senza spinte ulteriori, quasi “sfidando la forza di gravità”?
Ragazzi, se venite a visitare il Museo di Storia della Scienza, tra i diversi strumenti esposti avrete l’opportunità di vederne uno veramente singolare, ildoppio cono saliente, così chiamato perché costituito da due coni che, poggiando su due binari in pendenza, sembrano spontaneamente risalire verso l’alto. Per questo effetto a prima vista stupefacente e inspiegabile, lo strumento è anche definito “paradosso meccanico”.Col termine “paradosso” si intende, infatti, un’affermazione che è in contrasto con l’opinione più comunemente diffusa: nel caso specifico del nostro strumento, in realtà, il paradosso è solo apparente e non è in contrasto con le leggi della fisica.
Infatti, scorrendo sui binari, il baricentro del doppio cono si abbassa e questo lo si può capire osservando attentamente il movimento delle punte dei coni stessi, e soprattutto la differenza di altezza tra il punto in cui si sganciano dalle guide e il punto in cui arrivano in “cima alla salita”.
Di questo strumento esiste un modello identico all’originale esposto nella mostra La fisica a Firenze nell’Ottocento. Macchine e modelli da utilizzare ospitata nel piano interrato del Museo di Storia della Scienza, che è un segmento della rassegna Firenze Scienza. Questa copia, insieme ad altre che illustrano gli effetti della forza centrifuga, gli studi sull’elettricità statica e l’elettromagnetismo, si possono vedere direttamente in funzione durante le visite guidate denominate Elettrizzanti esperienze.
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