I grandi marchi della Rete sembrano essersi accorti, tutti di un colpo, che i più giovani, anzi giovanissimi, rappresentano un target in crescita su cui vale la pena investire, tanto da inaugurare servizi a loro dedicati che vadano a implementare il così detto Internet for kids. I bambini, già dall’età della scuola dell’infanzia, utilizzano tablet e smartphone per giocare ed intrattenersi ad imitazione di genitori, fratelli e sorelle continuamente connessi. Le community e le app dedicate ai bambini sono molte, tuttavia i problemi della privacy, della tutela delle loro immagini, del rispetto della sensibilità, nonchè del cyberbullismo e della pedopornografia non sono certo superati e rappresentano i temi su cui interrogarsi nel momento in cui i minori navigano sul web. Soprattutto quando i più piccoli utilizzano gli stessi “strumenti” dei genitori dai socialnetwork ai motori di ricerca. Twitter ha lanciato nei mesi scorsi un videosocial Vine Kids una app per far montare e girare video del tempo massimo di 6 secondi con animazioni e personaggi adatti ai bambini al di sotto dei cinque anni. Google sta lavorando a una vera e propria piattaforma multifunzione “under 13” che integrerà una selezione di app (Drive, Docs, Play etc), declinate per le esigenze specifiche dei piccoli internauti e permetterà controlli più stringenti da parte dei genitori che potranno impostare un account per i propri figli. Youtube ha rilasciato una app Youtube for kids, al momento disponibile solo per Android, che rende la navigazione dei video più sicura bloccando determinate ricerche (es. parola sesso) e permettendo ai genitori di impostare un tempo limite di navigazione.
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